UN CAPOLAVORO DEGLI ANNI ’30:
IL COMPLESSO EX-GIL


Le origini nel Ventennio

A poca distanza dal Teatro Olimpico si trova l’ex sede della GIL, Gioventù Italiana del Littorio. Attualmente il complesso ospita il Teatro Astra, il Polo Giovani B55 e alcune attività universitarie, ed è dunque ben conosciuto dai vicentini.

Pochi però sono consapevoli dalla sua rilevanza architettonica.

 

La GIL era nata in realtà come ONB, Opera Nazionale Balilla, istituita nel 1926 con lo scopo di formare i giovani, fisicamente e moralmente. Fu una vera scelta strategica che mirava a creare una capillare rete a livello nazionale di palestre, piscine e teatri, a partire dal “Foro Mussolini” a Roma, l’attuale Foro Italico.

L’associazione godette di una posizione giuridica peculiare, che la sottrasse al controllo del partito fascista.

Il suo presidente, dal 1927 Renato Ricci, operò in ampia autonomia, dovendo rispondere del proprio operato solo a Mussolini.
Tale libertà di scelta portò alla progettazione e costruzione di un gruppo di edifici caratterizzato da una forte omogeneità che lo qualifica come un vero e proprio fenomeno architettonico, oltre che sociale e politico.


Il progetto

Ricci evitò di avvalersi dell’opera di architetti molto affermati, come Ponti, Terragni, Piacentini e nel 1932 iniziò una proficua collaborazione con gli architetti padovani Mansutti e Miozzo, che progettarono il complesso di Vicenza, completato nel 1936. La loro opera fu certamente un successo e il duo firmò molti progetti per case dell’ONB, tra i quali quelli di Bolzano, Padova, Brescia, Fiume, Gorizia e Zara.

L’uniformità di questi edifici riguarda l’organizzazione di spazi, funzioni e forme, che sono quelle tipiche dell’Architettura Razionale, improntata al criterio della funzionalità.
E la tinteggiatura è del caratteristico colore rosato scuro, inteso come rievocazione del rosso pompeiano.

Il lavoro di Mansutti e Miozzo fu un successo, tanto da venir elogiato nella prestigiosa rivista di architettura e design Casabella.
Il trionfo culminò nel maggio del 1937 con l’organizzazione di una mostra sulle case ONB al Foro Mussolini a Roma.

 


La fine

L’esperienza però era destinata a chiudersi nell’estate dello stesso anno, quando il gerarca Achille Starace avrebbe attaccato il ruolo di Ricci, che alla fine verrà destituito.
Il Partito Nazionale Fascista assorbirà l’ONB che verrà rinominato GIL.
La memoria dell’ONB fu così cancellata, sostituendo in tutti gli edifici la sigla apposta all’esterno, come fu fatto anche a Vicenza. Le case Gil di nuova costruzione non seguirono gli stessi principi architettonici e il fenomeno si poté dire perciò definitivamente concluso.

 


L’autrice di questo blogpost è Roberta Parlato.

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